sabato 29 ottobre 2011

Shrink



Mezzi matti, nevrotici, svitati a chiedergli aiuto. E lui, Henry, lì a riempire il ruolo che si è guadagnato in anni di studio e di carriera, su una poltrona di psichiatra.
Henry non è Henry, è un professionista e la sua professione è stare su una barca e gettare quantomeno i salvagente ai tanti naufraghi, per tanti motivi, che gridano aiuto tra i flutti che vogliono inghiottirli.
Henry non può esimersi, ma è lui stesso tra i flutti, schiacciato dal senso di colpa per il suicidio della moglie che non ha saputo prevenire né evitare e che comunque non riesce a spiegarsi.
Henry non può fare nulla: in fondo ciascuno può salvare solo sé stesso, non ci sono né salvagente né scialuppe di salvataggio. Pure la barca è solo un'illusione.
Siamo tutti giù tra le onde che provano ad ingoiarci, ognuno con il suo dolore irrisolto.
Possibile è solo la fratellanza, la partecipazione.
- Non passerà vero?
- No. Ma siamo qui, ed è già qualcosa.

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