sabato 29 ottobre 2011

Shrink



Mezzi matti, nevrotici, svitati a chiedergli aiuto. E lui, Henry, lì a riempire il ruolo che si è guadagnato in anni di studio e di carriera, su una poltrona di psichiatra.
Henry non è Henry, è un professionista e la sua professione è stare su una barca e gettare quantomeno i salvagente ai tanti naufraghi, per tanti motivi, che gridano aiuto tra i flutti che vogliono inghiottirli.
Henry non può esimersi, ma è lui stesso tra i flutti, schiacciato dal senso di colpa per il suicidio della moglie che non ha saputo prevenire né evitare e che comunque non riesce a spiegarsi.
Henry non può fare nulla: in fondo ciascuno può salvare solo sé stesso, non ci sono né salvagente né scialuppe di salvataggio. Pure la barca è solo un'illusione.
Siamo tutti giù tra le onde che provano ad ingoiarci, ognuno con il suo dolore irrisolto.
Possibile è solo la fratellanza, la partecipazione.
- Non passerà vero?
- No. Ma siamo qui, ed è già qualcosa.

lunedì 3 ottobre 2011

quando anche tu potrai rispondere così?

- Qual è il messaggio della tua vita?
- La mia vita è il messaggio. (Gandhi)

Iddu




Più che lo spruzzo incadescente, lo scoppio soffiato di una bolla di terra e metallo incadescente che schianta la membrana gonfia.
Più che quello spruzzo incadescente nel nero della notte, il rumore della lava che scende, lungo la sciara, rotolando su se stessa, giù verso il mare.
Un gorgogliare sordo che accompagna poche scintille che scendono nel buio e sembrano gazzelle che si rincorrono in un insensato scapicollarsi verso il basso, con lunghi balzi.
E gorgoglia... gorgoglia.

Lo confesso

I miei ultimi 200 anni sono stati bellissimi.

Ma la tristezza non so farla svanire,
posso al massimo caricarla sulle spalle mentre salgo il costante pendio
o mentre tento di decifrare il labirinto.

Nei momenti migliori mi seggo di fronte a lei,
la guardo mentre non dice niente,
fino alla sconfitta dell'abbraccio.


Il caldo di Firenze nei giorni appiccicosi di quest'estate che non vuole finire, mi stava facendo a mia volta appiccicoso, di gomma, bloccato in un andirivieni affannoso e frustrante, di piccole commissioni, rattoppi, aggiustamenti amministrativi, manutenzione di oggetti, cose e relazioni tendenti allo sfaldamento naturale, porte trovate chiuse di un inizio prematuramente cercato ed altre sbattute in faccia ad un tentativo maldestro ed ingenuo d'ingresso nel nuovo anno.
Che, come noto, inizia adesso, a Settembre!

Orrore insopportabile della normalità - se questa può chiamarsi tale - e schiodatura repentina con colpo di reni: via da questa noia inusitata, verso l'incadescenza di lava e il metallico ribollire di magma sotto lo spessore scuro della roccia.

Gabbiani




L'eleganza dei gabbiani...
Ci seguono paralleli, apparentemente fermi,
senza battito d'ali, senza fremere di penne.
Involontari campioni d'ingegneria, artisti del volo
bianchi come la purezza.


Chi potrebbe sospettare spietatezza,
il razzolare frenetico tra i rifiuti
con quel manto pettinato e bianco?

Un gabbiano ti frega, non c'è niente da fare!
Ti viene da pensare che voli
per il gusto di planare e di sentire frusciare
tra le piume l'aria fresca e salmastra.

E invece cerca resti,
gli scarti ispidi del nostro cibo di umani.
Se non trova niente che gli serva
corrompe la planata
con un battito d'ali,
cambia obiettivo, cerca altrove,
cibo, in qualsiasi forma:
netturbino pennuto in livrea bianca.

Si mollino gli ormeggi



Le luci del porto cominciano ad opporsi all'oscurità che cala.
Si mollano gli ormeggi: la scia bianca della schiuma compie i suoi ghirigori
mentre ci allontaniamo dal molo.



Una lancia ci segue defilata a destra, lampeggiando un faretto rosso.
Dieci passi fianco a fianco, rispettosi, mentre noi puntiamo la notte
e il mare aperto.
Poi basta: le scie si separano, la piccola imbarcazione compie agilmente
una stretta U - arrivederci forse - torna alla banchina in cemento.

E ciò che punge non è la bellezza.

Stromboli




Un cono sbreccato che si staglia più scuro nell'oscurità della notte che prepara il giorno,
senza smussature a concedere al mare lembi di terra scoscesa.
La sabbia grossa e nera che fa nero il mare trasparente;
il sole lunare è appena sorto da una striscia di nebbia appoggiata sull'acqua piatta;
io non capisco
e non ho fretta di capire.

Ombra



ci sono 2 modi per staccarsi dalla propria ombra
il primo è saltare, ma è il tempo strappato alla gravità
il secondo è entrare nel buio,
dove l'ombra inbloba l'ombra
e ingloba...

18 agosto 2011


Il respiro degli alberi sulla pelle
l'odore dell'erba cotta dal sole
lascio scorrere le immagini di un viaggio appena concluso.
Non penso a te.
Mai