venerdì 26 dicembre 2008

Davanzale Notturno

Prendo le emozioni che sguazzano nel boccione e che parlano tanto e anche ascoltano.
Prendo il sorriso di mia madre e il suo sonno profondo e saporito.
Prendo il Selvatico che non antepone niente ai suoi bisogni.
Prendo le montagne e il lago misterioso che non ha fondo, la voglia di conoscere e la stella che orienta. Prendo la paura e lo sgomento e la fiducia che l'accompagna.
Prendo il fiasco della mia nudità di fronte alla platea.
Metto tutto nello zaino della partenza
e prendo anche me, che scrivo con una sciarpa gialla al collo,
e attraverso la scrittura so cuocere,
all'occorrenza e con buona sapienza, tutti questi ingredienti.




Vado?
Sì, vado.

il dove non importa più. non sono viaggiatore, sono viandante.
non ripongo nella meta il trovarmi. quello che cerco è ovunque
intorno a me mentre cammino, basta che mi tenga aperto, in ascolto,
attento.