martedì 20 aprile 2010

Waking Life

Niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma. (Lavoisier)

Energia = massa per velocità della luce elevata al quadrato.

"Checché se ne dica pensieri e parole possono cambiare il mondo" una frase che ricordo sempre, pronunciata dal Prof. Keating a mensa, ne L'attimo fuggente.

Ma ci credete voi?

Io sì. Perché ne ho la prova.
La prova schiacciante è che vivo.

Uuuuuuh!
Altisonante!

Vivo - bada ben - nel senso di campare.

Non so... che l'aria di Firenze sia drogata in questi primi giorni di primavera?
Ma sono pensieri che mi sono passati per la mente pedalando.
Di cosa campo?
Di pensieri che hanno attraversato la mente di altre persone, cosiddetti geni del passato; idee partorite magari millenni fa, o durante il Rinascimeno, l'Illuminismo, o lo sviluppo della matematica e della fisica del secolo appena passato. Pitagora, Euclide, Archimede, i matematici arabi, fino a Cartesio, Pascal, Galileo, Cauchy, Joule, Newton, Gauss, Riemann, Boltzmann, Einstein...
L'elenco potrebbe essere sterminato.
Io cosa so?
Quasi niente.
Ma in definitiva... costoro hanno pensato, scritto il loro pensiero, il quale, filtrato più e più volte, è arrivato a me, che negli anni l'ho fatto passare tra i neuroni nella speranza che per piccolo attrito qualcosa vi rimanesse attaccato... E ora?
Ora io lo rigetto, in qualche forma, che spero non troppo sgradevole e... diventa cibo, soldi con i quali mi vesto, pago le bollette, vado al cinema.
Insomma pura immaterialità, proveniente talvolta da tempi remoti, che si fa materia oggi.
Chiaramente tutto risente di un penalizzante fattore c quadro, ma io ci vivo.
Sarà banale, ma quando ci ho pensato - in bici - ho pensato è un miracolo, ho pensato sono fortunato, ho pensato grazie.
Ma forse è solo la riscoperta di leggi fisiche già note.

Bah!

domenica 11 aprile 2010

Lento

Questo film è "lento", ma che vuol dire? che razza di commento è?
Mi è capitato di recente di vedere Cristo si è Fermato a Eboli, di Francesco Rosi con Gian Maria Volonté. (Per onestà, non tutto, ma questo a causa dell'orario a cui proiettano i film al Cpa). Dicevo... un film improponibile oggi nelle sale. Mi pare di sentirla la gente che esce
e pronuncia quel commento spietato quanto vuoto: "lento".

Per dirla con le parole del Joe (tono sanguigno, fronte aggrottata):
"Cosa chiede al pubblico questa sera Francesco Rosi? Il silenzio, l'osservazione!
Cosa ci regala questa sera Gian Maria Volonté? Lo sguardo di uno straniero in una terra di stranieri!"

Sono le immagini che parlano e solo la lentezza fa emergere dettagli, ricrea un'atmosfera, uno stato d'animo. Nella lentezza ciò che è segreto sente il permesso di schiudersi.
Una lentezza piena, quella di questo film, che non può accettare commenti troppo facili.

Forse siamo noi che abbiamo accelerato così tanto, abbiamo bisogno di essere continuamente investiti da stimoli, che poi ci scivolano addosso lasciandoci, (quando va bene) per poco, una sensazione di piacevole solletico.

Torno a questa riflessione a distanza di tempo, grazie all'ultimo disguido, che mi ha costretto fuori casa e senza mezzi di locomozione per aver dimenticato le chiavi. Mi sono accorto quanto mi perdo, quante cose non vedo, per una corsa a cui sono costretto per sopperire alle ineludibili esigenze materiali. E' arrivata una nuova stagione, le giornate si sono allungate, sono cambiati i colori e la luce. Ci passo in mezzo e non mi ero accorto di nulla.

Voglio camminare, lentamente, fino a una sorgente che zampilla.