mercoledì 30 novembre 2011

inoltre


per ricordarmi di quella volta in cui il sangue si gelò

Pina Bausch

cadere - tirarsi su per i capelli
abbandonarsi alla gravità - sorreggere
avanzare ciecamente - sgombrare il cammino dagli ostacoli
abbracciare senza abbracciarsi,
baciare senza baciarsi.



ma le parole non possono.

giovedì 24 novembre 2011

Nazim Hikmet

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

martedì 15 novembre 2011

Tokyo

Cosa c'è di più radicale della "paura di non essere amabili"?
C'è! C'è un livello più profondo. Di questo credo parli il primo episodio di Tokyo.



Ci si rinchiude in un ordine asettico, in un mondo rigidamente - per quanto artisticamente - tenuto sotto controllo, per proteggersi dalle turbolenze della vita e delle relazioni. Eppure, a volte, un dettaglio, scorto da uno sguardo mantenuto ostinatamente basso, può essere così sottile da scovare quell'unica crepa da cui filtrare. E da lì il mondo può fare breccia.
Ci si pensa diversi, rari, quasi unici nell'isolamento e la sorpresa è che tutti, come te, sono diventati Kikikomori.
C'è qualcosa che spinge fuori, che non si lascia - né ci lascia - inscatolare allo stato di monade.
Più potente della paura d'incontrare, quella forza fa tremare la terra e le pareti dei bunker finemente arredati. E' il terzo episodio.
Il secondo è Una Merda! Ben composta e arrotolata però!

Cara



Cosa ho davanti, non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace, non riesco a capire, dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli, ci si può fidare.

Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
non c'è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare.
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino.........

La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto.....
che pena...che nostalgia
non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia
A..Almeno non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.

Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
e con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla
se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c'e' niente di strano ma non posso venire

Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare
e la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle
io li sotto ero uno sputo e ho detto "OLE'" sono perduto.

La notte sta morendo
ed e' cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me l' ho gia detto
che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto.

Lontano si ferma un treno
ma che bella mattina, il cielo e' sereno
Buonanotte, anima mia
adesso spengo la luce e così sia.

venerdì 11 novembre 2011

parola dell'inconscio

arrivo a fidarmi della saliva: dell'acqua già non più.