domenica 3 maggio 2020

Ma tu torna



La bellezza restituita, finalmente.
Stamattina sono venuto a riprenderti
bellezza mia, ho snodato un girigogolo
per le vie e indugiato nelle piazze.

Molti particolari di te, di alcuni tuoi anfratti,
mi sono stati evidenti per la prima volta.
Ti ho guardata, provando a berti,
con occhi da innamorato.
Nella luce cristallina ho ammirato l'intaglio
delle ombre, accarezzato le tue pietre giallo ocra,
inalato il tuo verde brillante.
I guizzi lucenti delle pescaie
di un fiume tornato ad antiche trasparenze,
sotto un cielo spumoso e piatto,
hanno restituito il senso di una primavera.

Timidamente e rada tornava la vita a percorrerti
per quanto inutilmente imbavagliata, mentre
il mio procedere incontrava l'attrito di quello che fu
e dovevo spingermi avanti con il coraggio,
per non rinunciare alla bellezza che mi spetta.

Mi sentivo lo sguardo dolce sul viso indurito
dalla rabbia per quello di cui non ho potuto godere
per il passato che non vuole tornare
per quanto a gran voce ogni giorno lo chiami.

Quest'ingiustizia del tempo
che vuole scorrere in una sola direzione.
Integerrimo, lui, non offre possibilità di rimedio.
Sì ho sbagliato, ma tu torna.
Che stupidaggine è mai questa di una vita con un altro.

Sei ancora qui, invisibilmente ovunque.