martedì 15 novembre 2011

Tokyo

Cosa c'è di più radicale della "paura di non essere amabili"?
C'è! C'è un livello più profondo. Di questo credo parli il primo episodio di Tokyo.



Ci si rinchiude in un ordine asettico, in un mondo rigidamente - per quanto artisticamente - tenuto sotto controllo, per proteggersi dalle turbolenze della vita e delle relazioni. Eppure, a volte, un dettaglio, scorto da uno sguardo mantenuto ostinatamente basso, può essere così sottile da scovare quell'unica crepa da cui filtrare. E da lì il mondo può fare breccia.
Ci si pensa diversi, rari, quasi unici nell'isolamento e la sorpresa è che tutti, come te, sono diventati Kikikomori.
C'è qualcosa che spinge fuori, che non si lascia - né ci lascia - inscatolare allo stato di monade.
Più potente della paura d'incontrare, quella forza fa tremare la terra e le pareti dei bunker finemente arredati. E' il terzo episodio.
Il secondo è Una Merda! Ben composta e arrotolata però!

2 commenti:

zorgon ha detto...

...e i topi nello sgabuzzino,di film blue!?

Terzilio ha detto...

Già!