domenica 11 aprile 2010

Lento

Questo film è "lento", ma che vuol dire? che razza di commento è?
Mi è capitato di recente di vedere Cristo si è Fermato a Eboli, di Francesco Rosi con Gian Maria Volonté. (Per onestà, non tutto, ma questo a causa dell'orario a cui proiettano i film al Cpa). Dicevo... un film improponibile oggi nelle sale. Mi pare di sentirla la gente che esce
e pronuncia quel commento spietato quanto vuoto: "lento".

Per dirla con le parole del Joe (tono sanguigno, fronte aggrottata):
"Cosa chiede al pubblico questa sera Francesco Rosi? Il silenzio, l'osservazione!
Cosa ci regala questa sera Gian Maria Volonté? Lo sguardo di uno straniero in una terra di stranieri!"

Sono le immagini che parlano e solo la lentezza fa emergere dettagli, ricrea un'atmosfera, uno stato d'animo. Nella lentezza ciò che è segreto sente il permesso di schiudersi.
Una lentezza piena, quella di questo film, che non può accettare commenti troppo facili.

Forse siamo noi che abbiamo accelerato così tanto, abbiamo bisogno di essere continuamente investiti da stimoli, che poi ci scivolano addosso lasciandoci, (quando va bene) per poco, una sensazione di piacevole solletico.

Torno a questa riflessione a distanza di tempo, grazie all'ultimo disguido, che mi ha costretto fuori casa e senza mezzi di locomozione per aver dimenticato le chiavi. Mi sono accorto quanto mi perdo, quante cose non vedo, per una corsa a cui sono costretto per sopperire alle ineludibili esigenze materiali. E' arrivata una nuova stagione, le giornate si sono allungate, sono cambiati i colori e la luce. Ci passo in mezzo e non mi ero accorto di nulla.

Voglio camminare, lentamente, fino a una sorgente che zampilla.

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