lunedì 3 ottobre 2011



Il caldo di Firenze nei giorni appiccicosi di quest'estate che non vuole finire, mi stava facendo a mia volta appiccicoso, di gomma, bloccato in un andirivieni affannoso e frustrante, di piccole commissioni, rattoppi, aggiustamenti amministrativi, manutenzione di oggetti, cose e relazioni tendenti allo sfaldamento naturale, porte trovate chiuse di un inizio prematuramente cercato ed altre sbattute in faccia ad un tentativo maldestro ed ingenuo d'ingresso nel nuovo anno.
Che, come noto, inizia adesso, a Settembre!

Orrore insopportabile della normalità - se questa può chiamarsi tale - e schiodatura repentina con colpo di reni: via da questa noia inusitata, verso l'incadescenza di lava e il metallico ribollire di magma sotto lo spessore scuro della roccia.

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