giovedì 12 febbraio 2009

La Rivoluzione

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

5 commenti:

Terzilio ha detto...

Non ci crederete ma a me vengono i brividi a leggere queste parole.

Non sono state gratis, ricordate?
Visceralmente forse no, ma lo sappiamo no? cosa c'è stato prima!

E oggi? Più di 60 anni dopo?

Tornare al passato, a quello spirito che portò a scriverle, a farne la madre di tutte le leggi della nostra casa comune, sarebbe un gran progresso!

Ma quant'è bella, ma quant'è bella!!!

E oggi? E' già rivoluzionario lasciarla scritta lì per essere contemplata da gente come me dal brivido facile.

Ma non era stata scritta per essere poesia!!!

Pensare che possa tradursi in realtà...

che pazzia!

Esco per strada, vado alla ricerca dei folli!

f ha detto...

spero tu ne abbia incontrati tanti di folli, lì da te.
leggendo i due articoli, prima ancora di leggere le tue righe ho pensato: quanto è bella! e poi subito dopo: ma come avranno fatto a mettersi d'accordo?

concorrere al progresso materiale o spirituale della società...fantastico!

mi sembrano parole nuove.

grazie. f.

Anonimo ha detto...

coincidenze: 2 sere fa ho guardato il dvd di Piero Ricca "Alza la test!" e mi sono resa conto di essere profondamente ignorante sul mondo politico. forse il vero problema non sono gli ostacoli ma il fatto che le persone non riconoscano di avere dei diritti. siamo stati anestetizzati con un cloroformio a lunga durata. poi per fortuna, c'è chi, come T prova a farci uscire dal torpore. A

Terzilio ha detto...

Per f.:
Come hanno fatto? eh sì, già! Non posso saperlo, posso solo provare ad immaginare.
Avevano visto un Mostro, anzi ce l'avevano avuto sulla schiena.
Avevano avuto una gran paura!!!

Per A.: una volta in un documentario c'era un'intervista ad una donna che aveva fatto la staffetta partigiana durante la Resistenza. Raccontava che andavano porta a porta a convincere le persone ad andare a votare per il referendum del 2 giugno '46. (Quello Monarchia o Repubblica, il primo con il voto esteso alle donne!) A chi diceva io non mi interesso di politica, lei rispondeva: sì, ma la politica si interessa di te.

Tendo ad essere allergico ai partiti, ma la politica (che è una parola che percepiamo con un certo fastidio, chissà perché?) è una roba che prima o poi ci riguarda.. ci tocca. e può essere una carezza, ma può essere anche un cazzotto!

Cerco il dvd di Piero Ricca.

ciao 'mici!!

... ha detto...

ok, la storia della staffetta partigiana ha fatto un po' effetto. però in me c'è ancora un 90% di apatia politica da sconfiggere.. ma sono ottimista. A