Ho incontrato le persone più belle.
E sono stato sempre più abile del destino.
Quasi sempre.
giovedì 22 gennaio 2009
Storie di zanzare e pomodorini
Una zanzara, morta, nel sapone liquido per i piatti.
Avevo lasciato la tazza per la colazione sul piano di marmo accanto all'acquaio, con un po' di sapone liquido dentro. E la sventurata, forse attratta lì dal profumo ci è rimasta invischiata e ci ha lasciato le alucce.
Zzzzzzzzzzzz.
Zzzzzz
Zz
z
---------------------------------------------------------------------------------
Uscendo dal portone del palazzo, a terra, alla base del muretto, un pomodorino rosso.
Lo oltrepasso con finta indifferenza, dirigendomi verso incombenze di poca importanza.
Nella notte un veliero di parole pronto a salpare era rimasto all'attracco.
E ora, al mattino, quel pomodorino, lì, in questa stagione di altri ortaggi!
Al ritorno lo ritrovo e lo raccolgo: è un po' sporco e ha degli spacchi sulla buccia, ma è ancora fresco, non marcito.
Lo porto su in casa, lo appoggio distrattamente accanto al posacenere vuoto.
Ogni tanto il mio sguardo ci si posa e ci appiccica su un punto interrogativo.
Cos'è? Cosa me ne faccio?

La cosa più ovvia...
(per gli igienisti, prima l'ho ben lavato)
La perla più rara, la perla più scura, sotto le spoglie - neppure troppo mentite - di un pomodorino rosso...
Che ho ingoiato, glom, e la chimica del mio stomaco ha disciolto, disgregato,
rimesso in circolo.
Avevo lasciato la tazza per la colazione sul piano di marmo accanto all'acquaio, con un po' di sapone liquido dentro. E la sventurata, forse attratta lì dal profumo ci è rimasta invischiata e ci ha lasciato le alucce.
Zzzzzzzzzzzz.
Zzzzzz
Zz
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Uscendo dal portone del palazzo, a terra, alla base del muretto, un pomodorino rosso.
Lo oltrepasso con finta indifferenza, dirigendomi verso incombenze di poca importanza.
Nella notte un veliero di parole pronto a salpare era rimasto all'attracco.
E ora, al mattino, quel pomodorino, lì, in questa stagione di altri ortaggi!
Al ritorno lo ritrovo e lo raccolgo: è un po' sporco e ha degli spacchi sulla buccia, ma è ancora fresco, non marcito.
Lo porto su in casa, lo appoggio distrattamente accanto al posacenere vuoto.
Ogni tanto il mio sguardo ci si posa e ci appiccica su un punto interrogativo.
Cos'è? Cosa me ne faccio?

La cosa più ovvia...
(per gli igienisti, prima l'ho ben lavato)
La perla più rara, la perla più scura, sotto le spoglie - neppure troppo mentite - di un pomodorino rosso...
Che ho ingoiato, glom, e la chimica del mio stomaco ha disciolto, disgregato,
rimesso in circolo.
martedì 13 gennaio 2009
domenica 11 gennaio 2009
Qal at al-hamrā - La Fortezza Rossa

Questo pare essere il duro rimprovero che la madre del sultano rivolse al medesimo quando, fuggendo da Granada nel 1492, durante l'occupazione cristiana della città, si rivolse a dare l'ultimo sguardo all'Alhambra.

E queste sono 17 delle tassellature che decorano le pareti, i soffitti e i pavimenti del complesso palaziale.
Ognuna illustra una diversa classe di gruppi cristallografici piani.
La costruzione è un esempio di arte moresca (arte Nazarì) risalente al XIII secolo.
Mentre la dimostrazione, ad opera di Fedorov, che classifica definitivamente in 17 classi (e non una di più) i gruppi cristallografici piani è del 1891. Stupore!!!
giovedì 8 gennaio 2009
Gennaio Bifronte
Sollevato ancora lo scudo lucente, rivoltolo a me,
ho visto il mio profilo sdoppiarsi.
Giano! Colui che dà il nome a questo mese.
Ianus: il passaggio, il guado.
ho visto il mio profilo sdoppiarsi.
Giano! Colui che dà il nome a questo mese.
Ianus: il passaggio, il guado.
Punti o traiettorie?
Se vogliamo sapere qualcosa di un uomo, chiediamo: "qual'è la tua storia?", poiché ciascuno di noi è una biografia, una storia. Ognuno di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente da noi, in noi e attraverso di noi - attraverso le nostre percezioni, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre azioni; e, non ultimo, il nostro discorso, i nostri racconti orali. Da un punto di vista biologico, fisiologico, noi non differiamo molto l'uno dall'altro; storicamente, come racconti, ognuno di noi è unico.
Per essere noi stessi, dobbiamo avere noi stessi, se necessario ri-possedere, la storia del nostro vissuto. Dobbiamo ripetere noi stessi, il racconto interiore di noi stessi.
L'uomo ha bisogno di questo racconto, di un racconto interiore continuo, per conservare la sua identità, il suo sé.
(Oliver Sacks - da "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello")
Per essere noi stessi, dobbiamo avere noi stessi, se necessario ri-possedere, la storia del nostro vissuto. Dobbiamo ripetere noi stessi, il racconto interiore di noi stessi.
L'uomo ha bisogno di questo racconto, di un racconto interiore continuo, per conservare la sua identità, il suo sé.
(Oliver Sacks - da "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello")
venerdì 2 gennaio 2009
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